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TUTTI I PASSI DI MARISTELLA

Venerdì 04 Dicembre 2015 19:10 / di ESTER IPPOLITO

Martella, danzatrice, coreografa e direttrice di Tarantarte, Nuova Danza Popolare, da un lato cavalca l’onda della sperimentazione e del nuovo, dall’altro è ambasciatrice del ritmo del Salento della storia, sofferenza e melodia di questo splendido angolo di terra tra due mari, ricco di tradizioni,e di nostalgia. Progetti e sogni che si fanno realtà...

Le attività e progetti di Maristella Martella, danzatrice, coreografa e direttrice di Tarantarte, Nuova Danza Popolare,si vanno moltiplicando e l'eco della sua danza scavalca anche i confini nazionali. Sul fronte insegnamento Maristella è impegnata costantemente nei suoi Atelier itineranti (Roma, Bologna, Milano, Rovereto e tante altre città italiane) ma la stagione 2015-2016 si rivela importante per la sua presenza a Parigi, dove dallo scorso Ottobre e fino a Maggio 2016 Tarantarte propone un corso stabile di pizzica e danze popolari del sud Italia, tutte le domeniche, al Centre Musical Fleury Barbara, a Barbes, nel cuore di Parigi. ”E’ la prima volta -spiega Martella- che proponiamo un corso annuale di danze popolari che fa seguito alla mia presenza a Parigi negli anni passati. Nostro obiettivo far confrontare gli allievi con le nostre danze del sud sia dal punto di vista tradizionale che teatrale e coreografico grazie al contributo delle diverse insegnanti che contribuiranno alla formazione ".

Con “ Suona La danza” torna l’atmosfera della Taranta

Con lo spettacolo“Suona la Danza”, a Lecce il 23 dicembre presso Cantieri Teatrali Koreja, con l’ Orchestra Popolare e Ndt e il corpo di ballo de La Notte della Taranta 2015,torna la magia della grande Notte. Lo spettacolo è arricchito dalle coreografie di Roberto Castello (assistente coreografie Alessandra Moretti), maestro coreografo dell’edizione 2015 de La Notte , tra i fondatori della danza contemporanea in Italia, e ideatore e direttore artistico di Aldes, una associazione di artisti e operatori culturali con base in Toscana che dal 1993 produce e promuove opere di sperimentazione coreografica. A “Suona La Danza” partecipa anche Maristella, elemento di spicco del corpo di ballo 2015 de La Notte, oltre a precedenti edizioni. “L’esperienza fatta con il coreografo Roberto Castello nel corso de La Notte della Taranta 2015 è stata molto interessante e formativa- racconta Maristella. “Prima della scomparsa di Sergio Torsello, La Notte della Taranta aveva già pensato di aprire la porta allo stile contemporaneo per dare uno taglio diverso alla danza sul grande palco di Melpignano. Progetto questo portato avanti dal direttore artistico Luigi Chiriatti che ha lavorato su questa idea: da qui l’arrivo a Melpignano di Castello, l’avvio dei provini su curriculum per comporre un corpo di ballo di 10 persone. Durante le prove c'è stato un lavoro intenso, svoltosi in un buon clima. Il coreografo si è avvicinato alla movenze della pizzica ma ha aggiunto una sua visione nella quale mi sono ritrovata: collocare la pizzica in un senza tempo, lavorare sui grigi eliminando colori troppo marcati o stereotipati come il rosso, per esempio , e operando sui non costumi, come il mio jeans in scena, e creando coreografie geometriche in un disordine ben fatto. Adesso questa avventura viene riproposta a Lecce il 23 dicembre, una nuova emozione”

Collocare la pizzica in un senza tempo, lavorare sui grigi eliminando colori troppo marcati o stereotipati come il rosso, operando sui non costumi e creando coreografie geometriche in un disordine ben fatto.

Danza e Territorio

Il territorio chiama la Danza. La scorsa estate, nel corso dei Puglia Open Days, iniziativa della regione Puglia grazie alla quale il sabato sera si aprivano le porte ai turisti di gioielli artistici, dimore e palazzi con visite guidate gratuite, Maristella e le danzatrici di Tarantarte hanno accolto in danza i visitatori, nazionali e esteri, nella cornice di Melpignano. E sempre tenendo presente il radicamento sul territorio, a Lecce prosegue, e cresce il progetto DAMA, Archivio multimediale e laboratorio permanente sulla musica e la danza popolare salentina, progetto che ha preso il via da maggio scorso con sede presso il Castello di Lecce, realizzato dall’associazione Tarantarte in collaborazione con la cooperativa Coolclub. DAMA, con la consulenza di Vincenzo Santoro per la costituzione di un archivio multimediale della musica salentina, offre un ricco calendario di corsi di danza popolare, laboratori e concerti “con un pubblico sempre più numeroso, proveniente da tutta la Puglia e non solo- come sottolinea Martella. “A Dama, lo scorso ottobre, nell’ambito di FolkBooks - Lecce World Festival 2015 è andata in scena la mia opera teatrale Passo a Sud con gli Officina Zoè, danza e musica ispirate alla Pizzica e al Tarantismo salentino (la prima c’è stata a Lione) riscuotendo un grande successo e motivazione a continuare su questa strada. Passo a sud torna in scena ad aprile 2016, al teatro pubblico pugliese di Francavilla Fontana con la compagnia Tarantarte e gli Officina Zoe al completo. Ritengo sia importante debuttare in un teatro Pubblico che riconosce valore alla danza popolare contemporanea". Ma l'interesse per Passo a Sud è forte e viene anche da lontano, si parla ancora di Lione e del Cairo per il prossimo futuro.

Con le feste poi è tutta una musica, una danza e tante riflessioni: ilCapodanno a DAMA, nel cuore del Barocco, promette molto: dal 27 dicembre una fitta serie di appuntamenti che chiudono il primo anno del progetto. Tra gli eventi una festa (domenica 27 dicembre) per i 40 anni del Canzoniere Grecanico Salentino, presentazione di documento storici, corsi di pizzica e tamburello.... (info@damasalento.it). Si prosegue poi con il tradizionale appuntamento Tarantarte, la Residenza DANZARE LA TERRA 1-5 gennaio 2016,sempre a Lecce con DAMA in cui si celebra l’incontro di piu' visioni della danza e dibattiti sulla storia del tarantismo, continuando a girare intorno ad approfondire il tema dello sradicamento, che già è stato al centro della residenza estiva.“Sradicamento degli uomini dalle loro radici ma anche dei nostri ulivi. Come sempre è prevista la partecipazione di ospiti illustri, di momenti dedicati all’ambiente , laboratori teatrali, di danza e spazi per bambini- conclude Martella.


MARISTELLA MARTELLA E IL SUO “PASSO A SUD”

Giovedì 31 Marzo 2016 / Coolclub

“Passo a Sud” è uno spettacolo ispirato alla pizzica e al tarantismo salentino che vede in scena le danzatrici della Compagnia Tarantarte – Nuova Danza Popolare accompagnate dalla musica dal vivo degli Officina Zoè. Lo spettacolo andrà in scena venerdì 1 aprile (ore 21) al Teatro Italia di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, nell’ambito della stagione del Teatro Pubblico Pugliese. Durante le prove abbiamo fatto qualche domanda alla salentina Maristella Martella, danzatrice, coreografa e direttrice di Tarantarte. La Compagnia, tra l’altro, è impegnata nel lungo e articolato progetto Dama – Danze e musiche del Salento che proseguirà con la presentazione “Gioconda Miseria. Il Tarantismo a Taranto. XVI-XX secolo” di Antonio Basile (sabato 2 aprile) e con il laboratorio “Viaggio tra le tarantelle del Sud Italia“(domenica 3 aprile).

Passo a sud è uno spettacolo che vive dell’incontro tra la danza della tua compagnia e la musica dell’Officina Zoè. Credo che la vostra conoscenza personale e artistica sia lunga e duratura. Ma come nasce l’idea di questo nuovo progetto teatrale?

Avevamo bisogno di indagare il mistero del Tarantismo e della transe, di raccontarlo attraverso le nostre danze corali e personali. La musica degli Officina Zoè è sempre stata per noi la strada giusta, per fare un viaggio al centro della terra, al centro della nostra anima. Ciò che ci unisce a loro, oltre ad una grande amicizia (Cinzia Marzo è di Corsano e condividiamo lo stesso mare e le stesse campagne) è il modo di costruire i pezzi, le pause e i tempi, estremamente teatrali, nell’attesa di qualcosa che accadrà, forse. Il ritmo cresce lentamente e ti sorprende, tanto da coglierti impreparato, quando già ti ritrovi dentro e non puoi fare a meno di danzare..

Da quasi venti anni sei un punto di riferimento per la danza “popolare”. Sei partita da Bologna con la tua scuola e adesso con Tarantarte ti muovi in tutta Italia e all’estero. Corsi, spettacoli, collaborazioni varie. Cosa spinge secondo te tanti appassionati ad apprendere la danza che ruota attorno alla pizzica e ai ritmi popolari in genere?

La danza popolare è una danza aperta a tutti, agli uomini e alle donne, ai danzatori esperti e ai neofiti, agli anziani e ai bambini. Sono tanti i motivi che spingono gli appassionati ad avvicinarsi a queste danze, quasi sempre sono personali. La ricerca delle proprie radici, la necessità di liberarsi dallo stress metropolitano, di trovare una danza semplice e spontanea, che nasce in una terra poi non così lontana, sono alcune delle motivazioni che riempiono i corsi e i laboratori soprattutto nelle città, dove in fondo è nato il movimento di riproposta della musica e della danza popolare. Nei laboratori di danza che tengo a Bologna, a Milano, a Rovereto, a Roma, a Parigi la richiesta è soprattutto quella di danzare la Pizzica Pizzica. Probabilmente è sentita dal pubblico e dagli appassionati come una danza libera, anche se in realtà ha dei codici specifici che vanno rispettati. Il legame, l’ambiguità e la vicinanza al Tarantismo affascinano e attraggono gli appassionati, soprattutto le donne, che trovano in questa danza una grande possibilità di espressione e di libertà. Per evitare lo stravolgimento dei codici stessi e degli stili, ai miei allievi dico sempre che bisogna danzarla con passi piccoli e contenuti, con piccoli salti che sollevano il corpo ritmicamente da terra. La Pizzica-pizzica è per me una danza di resistenza, nell’eseguirla è importante resistere alla stanchezza e alla tentazione di esagerare. Il suo segreto e la sua bellezza sono nell’oscillazione continua del corpo che segue il ritmo dei sonagli, un movimento incessante che è vita.

La contemporaneità si riappropria della tradizione dandole nuovi codici, la rivisita e crea un nuovo linguaggio. Abbiamo definito la nostra danza, Nuova Danza Popolare. Il nostro obiettivo, come Compagnia Tarantarte, è quello di tornare all’essenzialità della danza e del gesto

La codificazione coreutica della danza della pizzica, correggimi se sbaglio, è abbastanza recente. Di solito, per spiegare rapidamente ai turisti che ci chiedono informazioni riduciamo tutto a pizzica-pizzica, danza di corteggiamento e danza dei coltelli. Tu sei riuscita in questi anni a trasformare questa danza pensando a bellezza e armonia miscelando i vecchi passi con il teatrodanza e la danza contemporanea. Curando moltissimo l’aspetto coreografico, scegliendo luoghi insoliti per i vostri spettacoli. Una premessa lunga (mi scuso se sbagliata) per chiederti. Come nasce la tua idea di danza? Raccontaci un po’ dei vostri attuali progetti e di quelli futuri.

La codificazione della pizzica salentina non è mai avvenuta ufficialmente. Nel testo “Il ritmo meridiano” di Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, Pino Gala scrive i nomi dei passi e le possibili dinamiche coreutiche. I danzatori di nuova generazione conoscono i passi di “neopizzica”, quelli che si vedono sui palchi dei concerti, eseguiti spesso con salti molto grandi, con foulard svolazzanti e gonne lunghe. Si è creata una nuova danza, piena di cliché, che poco ha a che fare con la tradizione. I passi più tradizionali sono stati individuati da alcuni ricercatori, anche se la danza ha subìto un periodo di oblio più lungo della musica, per cui ci manca ancora qualche tassello del mosaico. Ciò che mi ha sempre attratto è il rito, che si compie anche all’interno della ronda durante le feste popolari. I nostri primi spettacoli sono nati grazie alle residenze di danza. La prima grande residenza fu nel 2004 in Marocco, a Taroudannt, dove avevamo più di 40 persone in scena, con e senza esperienza. Interpretammo per la prima volta il tarantismo con la musica eseguita da musicisti salentini e marocchini. Ciò che mi ha colpito è il pubblico di Taroundannt. Le donne e gli uomini che assistevano allo spettacolo hanno immediatamente riconosciuto il rito e hanno partecipato con i loro canti tradizionali. Si è creato un unico rito collettivo. Da qui nasce la mia idea di coralità nella danza. La esprimo differentemente in base ai luoghi in cui danziamo. Amo danzare e far danzare in luoghi non convenzionali, antichi e a volte abbandonati, come vecchie masserie, aie, chiostri, anfiteatri, siti archeologici, attivando un’interazione tra luogo, performance e pubblico. In questi anni abbiamo danzato sulla scalinata monumentale del Teatro romano di Augusta Raurica a Basilea, nel Colosseo romano di El Jem, in Tunisia, nelle rovine del Tempio di Era a Metaponto, alle Cento Pietre di Patù, sugli scogli di Novaglie per il film Kore la danse di Perséphone, nella cripta Basiliana di Macurano, sul presbiterio della Basilica di San Nicola a Bari, sull’altare dell’Eglise Saint Marry a Parigi. Dal 2004 fino alla primavera araba sono sempre andata in Maghreb, attraverso progetti di scambio internazionale con la Francia, il Marocco e la Tunisia e ho avuto modo di conoscere e partecipare ai riti familiari di danza e musica. Proprio partecipando ad un matrimonio tradizionale, le donne con gesti, canti e preghiere mi hanno iniziato al rito e alla vita. Un altro momento che ricordo con grande emozione è stato quando ho danzato nella Valle delle piramidi, ai piedi della Sfinge, durante il concerto di Eugenio Bennato. Le donne del Cairo hanno riconosciuto la mia danza, perché molto simile a quella che eseguono nel rituale Zar. In Marocco tornerò a Maggio con Cinzia Marzo e gli Officina Zoè. Io e Cinzia parteciperemo al grande spettacolo di inaugurazione del Festival de Fes des Musiques Sacrées. Rappresenteremo il Salento, la Puglia, il tarantismo e la transe mediterranea. Con Passo a Sud saremo al Cairo il prossimo 24 Maggio, al Falaki Theatre, grazie a Puglia Sounds. Un segno forte di continuità nella collaborazione e nello scambio con l’Egitto, soprattutto in questo momento sociale e politico così difficile.

Cos’è per te la danza? E cosa rappresenta la tradizione?

Come tutte le arti la danza trasmette e rispecchia i gusti, lo spirito, i conflitti e le speranze del proprio tempo. La danza come forma artistica ed espressione collettiva tramanda valori culturali e sociali. Da sempre accompagna la celebrazione degli eventi importanti della vita di una comunità: nascite, matrimoni, eventi naturali. Non guardiamo alla tradizione come a qualcosa di fisso ed immutabile ma come ad un linguaggio da far rivivere con le contraddizioni e le dinamiche di oggi, attraverso una visione critica. Il linguaggio coreutico e teatrale contemporaneo offre diverse possibilità di lettura e di interpretazione dei codici tradizionali e delle loro trasformazioni. La contemporaneità si riappropria della tradizione dandole nuovi codici, la rivisita e crea un nuovo linguaggio. Abbiamo definito la nostra danza, Nuova Danza Popolare. Il nostro obiettivo, come Compagnia Tarantarte, è quello di tornare all’essenzialità della danza e del gesto. Non ci interessa portare in scena il virtuosismo tecnico, la complessità coreografica, ma l’espressione rituale teatralizzata di questa antiche danze. Rivitalizzare, riattualizzare, rielaborare l’universo coreutico che appartiene alla tradizione salentina e mediterranea.

Intervista a Maristella Martella di South Cultural Routes

La taranta e le danze di trance del Mediterraneo. Puglia. South Cultural Routes

Nel corso del mio viaggio lungo le South Cultural Routes ho fatto molti incontri interessanti ma posso affermare che questo è uno degli incontri che mi ha lasciato molto dentro. #parlamidelsud #itinerariculturalidelsuditalia #weareinpuglia #weshowpuglia #piiilculturapuglia

Intervista di Alberto Angela a Maristella Martella per "Ulisse"

Intervista di Giuliana Coppola a Maristella Martella per Telerama

Maristella Martella e la sua pizzica "ambasciatrici" per Lecce 2019

Intervista di Kledi Kadiu a Maristella Martella per Rai 5 Progetti di danza di Vittoria Cappelli - Festival Oriente Occidente 2011

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